
La presenza di questo animale sullo stemma trova una spiegazione mitica, ma senza possibilità di riferimenti cronologici, nel testo dello storico greco Strabone, vissuto tra il 67 a.c. e il 20 d.c. Narrando le vicissitudini della nostra penisola popolata da Umbri, Sabini, Sabelli e Opici, lo storico riferisce, tra le altre cose, anche della guerra tra i Sabini e gli Umbri.
I primi, da tempo impegnati in una guerra contro gli Umbri, desiderosi di avere la meglio sul nemico, fecero voto agli dei di sacrificare tutti i frutti dell'anno in caso di vittoria, ma non tennero la promessa, perché sacrificarono solo parte delle cose nate nell'anno mentre la restante parte fu solo consacrata.
I Sabini però furono travolti da una carestia, e per porvi rimedio, su consiglio dei sacerdoti, consacrarono a Marte i loro figli. Questi, raggiunta l'età giusta partirono, guidati da un bue, in cerca di nuove terre per una nuova vita. Presero il nome di Sabelli e secondo la legenda il bue si fermò proprio nei pressi di Boiano. In seguito a questo insediamento, i seguaci chiamarono il luogo Boiano. Pur non avendo riferimenti cronologici certi, il testo potrebbe collocarsi intorno al X secolo avanti Cristo. Attingendo a fatti e documenti più recenti, più precisamente degli anni 80', si scopre che sorsero alcuni dubbi sul tipo di bue raffigurato sullo stemma. Non era chiaro se fosse: pascente, passante o rampante.
In quegli anni però il Comune pose fine alle polemiche nate riguardo lo stemma con la delibera n°12 del 28.2.1986 in cui deliberò lo stemma civico stabilendone il disegno ufficiale.